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Un nuovo rapporto della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (United Nations Assistance Mission in Afghanistan – Unama), intitolato “La supervisione morale delle autorità de facto in Afghanistan: impatti sui diritti umani”, ha denunciato le gravi violazioni dei diritti umani da parte del ministero per la Propagazione della virtù e la prevenzione del Vizio (Ministry for the Propagation of Virtue and Prevention of Vice – Mpvpv) istituito dai talebani.
Zaman Sultani, ricercatore regionale per il Sud Asia di Amnesty International, ha dichiarato:
“Questo rapporto mette in luce il ruolo dell’Mpvpv nel violare vari diritti umani e libertà fondamentali in Afghanistan. Il sistema istituzionalizzato di discriminazione, che colpisce in modo sproporzionato donne e ragazze, ha un effetto devastante sui diritti umani nel paese. Amnesty International condivide l’appello dell’Onu alle autorità de facto afgane affinché assicurino i diritti alla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, il diritto alla salute e al lavoro, tra molti altri diritti fondamentali garantiti dai trattati internazionali sui diritti umani al cui rispetto l’Afghanistan è vincolato. L’impunità prevalente per le gravi violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale dei talebani deve finire”.
“L’Onu deve creare un meccanismo indipendente internazionale di accertamento delle responsabilità per investigare sui crimini e sulle gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, raccogliendo prove per futuri processi. Inoltre, è essenziale prorogare e dotare di risorse adeguate il mandato del Relatore speciale dell’Onu sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, garantendo che la giustizia di genere sia prioritaria e che il coinvolgimento delle difensore dei diritti umani e delle organizzazioni della società civile rimanga centrale in tutte le interazioni con i talebani riguardanti il futuro dell’Afghanistan. Ignorare questi aspetti significherebbe voltare le spalle alle vittime e ai loro diritti alla verità, alla giustizia e alla riparazione”.
Amnesty International ritiene che le restrizioni draconiane dei Talebani sui diritti fondamentali di donne e ragazze, insieme all’uso diffuso di detenzione arbitraria, sparizioni forzate, torture e altri maltrattamenti, costituiscano il crimine di persecuzione di genere contro l’umanità. I talebani hanno dimostrato di non voler accertare le responsabilità di coloro che sono sospettati di crimini di diritto internazionale e di altre gravi violazioni dei diritti umani.