Al confine tra Usa e Messico il diritto d’asilo è inesistente

21 Febbraio 2025

Alli McCracken/Amnesty International

Tempo di lettura stimato: 6'

In una ricerca intitolata “Vite in un limbo: il devastante impatto delle politiche di Trump in materia di asilo e immigrazione”, Amnesty International ha denunciato che il diritto d’asilo al confine tra Stati Uniti d’America e Messico è inesistente, in violazione degli obblighi nazionali e internazionali degli Usa in materia di diritti umani.

La ricerca si basa su interviste alla frontiera, realizzate tra il 3 e il 9 febbraio, a persone che cercavano salvezza negli Usa. Le allarmanti conclusioni cui Amnesty International è giunta sono il frutto dei decreti esecutivi del presidente Trump e dell’aumento della militarizzazione della frontiera da parte del governo del Messico.

A seguito della totale demolizione del diritto d’asilo da parte dell’amministrazione Usa al confine col Messico, le persone in cerca di salvezza non hanno praticamente alcun modo di ottenerla tramite una procedura legale. Secondo le norme statunitensi in materia d’immigrazione, le persone possono chiedere asilo indipendentemente dalla modalità di ingresso e possono presentare domanda solo una volta entrate negli Stati Uniti.

Sebbene l’uso obbligatorio dell’app Cpb One per le richieste d’asilo fosse illegale, la fine del suo impiego ha abbandonato al loro destino in Messico decine di migliaia di persone, tra le quali minorenni non accompagnati, senza un luogo dove andare e senza un modo per cercare salvezza.

In assenza degli appuntamenti fissati tramite Cpb One, le persone restano intrappolate in situazioni precarie e pericolose sul lato meridionale della frontiera, che è particolarmente rischioso per le persone messicane richiedenti asilo. Decine di persone hanno descritto ad Amnesty International l’impatto delle nuove politiche.

L’amministrazione Trump ha ordinato azioni mirate dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement, l’agenzia federale responsabile della sicurezza delle frontiere), ha smantellato il Programma di ammissione delle persone rifugiate, ha abolito diritti costituzionali come la cittadinanza alla nascita e ha dato seguito ad azioni già annunciate che affondano le loro radici nel razzismo e nel suprematismo bianco.

“L’amministrazione Trump ha fatto della frontiera tra Usa e Messico un luogo apertamente ostile ai diritti umani e ha mostrato un profondo disprezzo per l’umanità e la dignità delle persone in cammino. Il diritto di chiedere asilo semplicemente non esiste più e persone vulnerabili sono abbandonate a loro stesse mentre le associazioni che si prendono cura di loro ora rischiano rappresaglie e criminalizzazione e stanno cercando disperatamente d’impedire un disastro umanitario di dimensioni ancora maggiori”, ha dichiarato Amy Fischer, direttrice del programma Diritti delle persone migranti e rifugiate di Amnesty International Usa.

La ricerca di Amnesty International è stata pubblicata proprio mentre l’amministrazione Trump ha privato di fondi le organizzazioni umanitarie che svolgono un lavoro cruciale alla frontiera e che beneficiavano di aiuti provenienti da Usaid e da altri programmi governativi.

Lungo la frontiera, le organizzazioni che offrono rifugi, orientamento legale e assistenza umanitaria ora sono in crisi, dato che molte di loro non hanno più mezzi economici per continuare a operare.

“I rifugi lungo la frontiera sono obbligati a lasciare fuori le bambine e i bambini. Molti di loro a malapena si rendono conto di cosa stia accadendo e quelli che lo capiscono si trovano di fronte a una decisione impossibile da prendere: o tornare nel luogo da dove sono fuggiti sapendo che potranno non sopravvivere o mettere le loro vite nelle mani dei trafficanti”, ha commentato Mary Kapron, ricercatrice di Amnesty International.

Il governo del Messico ha inasprito la militarizzazione alla frontiera, inviando altri 10.000 soldati e alimentando un clima di paura tra le persone in cerca di salvezza che ha causato arresti di massa ed espulsioni.

“Il fatto che ora sia impossibile chiedere asilo alla frontiera mette in pericolo soprattutto le persone messicane in cerca di salvezza. A differenza delle persone di altre nazionalità, loro fuggono dalla persecuzione che subiscono nel proprio paese e ora non hanno alcun modo di chiedere protezione internazionale agli Usa”, ha sottolineato Mónica Oehler Toca, ricercatrice di Amnesty International.

Amnesty International continua a sollecitare gli Usa a trovare urgentemente soluzioni rispettose dei loro obblighi internazionali e di smetterla di fare politica e seminare paura sulla pelle delle persone attraverso politiche in materia di asilo e immigrazione sempre più dure che violano i diritti umani di chi cerca salvezza, alimentano la violenza contro le persone afrodiscendenti, latine e native ed esacerbano il malfunzionamento di un sistema migratorio già in difficoltà.

L’organizzazione per i diritti umani chiede al governo messicano di non collaborare più alle dannose politiche statunitensi in materia di immigrazione e di attuare immediatamente misure che assicurino la salvezza e la sicurezza delle persone richiedenti asilo che transitano lungo il Messico.

Amnesty International continuerà a documentare le violazioni dei diritti umani, a chiedere diritti per tutte le persone migranti e in cerca di salvezza negli Usa e a pretendere che le autorità di governo degli Usa e del Messico rispondano del loro operato.