Abdulhadi Al-Khawaja, che ha anche passaporto danese, è uno dei più noti difensori dei diritti umani del Bahrein. Nel 2011 è stato arrestato con l’accusa di essere stato tra gli ispiratori delle proteste di massa contro il governo. È stato torturato in carcere e condannato all’ergastolo al termine di un processo gravemente iniquo. È un prigioniero di coscienza, detenuto arbitrariamente da quasi 12 anni solo per aver esercitato i suoi diritti alla libertà di riunione pacifica e di espressione.
La sera del 28 febbraio 2023 Al-Khawaja ha avuto un’aritmia cardiaca. È stato portato alla clinica della prigione per poi essere trasferito all’ospedale militare, dove un medico ha fatto presente che avrebbe dovuto essere visitato con urgenza da un cardiologo. Mentre stava ricevendo cure in ospedale, un uomo in borghese presentatosi come il capo della sicurezza dell’ospedale ha insistito affinché venisse ammanettato. A seguito del suo immediato e inamovibile rifiuto, è stato riportato in prigione senza essere stato visitato. In seguito, l’amministrazione degli ospedali governativi ha dichiarato alla stampa che un cardiologo lo avrebbe visitato, ma la promessa non è stata mantenuta.
Abdulhadi Al-Khawaja deve essere scarcerato immediatamente e senza condizioni.
GUARDA IL VIDEO-APPELLO DELLA FIGLIA MARYAM
La notte del 9 aprile 2011 le forze di sicurezza fecero irruzione nella casa di famiglia di Abdulhadi Al-Khawaja nella capitale Manama e lo arrestarono. Anche se aveva accettato di seguirle senza opporre resistenza, venne trascinato giù per le scale e picchiato, così che dopo l’arresto gli dovettero ricostruire la mascella. Per tutto il tempo passato in ospedale, rimase ammanettato e bendato, ricevendo minacce di morte e di violenza sessuale.
Le torture subite e la mancanza di cure mediche hanno causato ad Al-Khawaja diversi problemi di salute, tra cui fortissimi mal di schiena e disturbi della vista.
Anche in carcere, Al-Khawaja non ha mai smesso di lottare per i diritti, pagando un caro prezzo per questo.
Insieme ad Al-Khawaja, tra marzo e aprile del 2011, durante la “primavera” del Bahrein, vennero arrestati altri 13 attivisti dell’opposizione. Molti di loro denunciarono di essere stati torturati nei primi giorni di detenzione mentre venivano interrogati da funzionari dell’Agenzia per la sicurezza nazionale. A nessuno dei 14 arrestati fu permesso di vedere un avvocato durante gli interrogatori: alcuni poterono incontrarlo poco prima del processo, altri solo durante la prima udienza in tribunale, nel maggio 2011. I 14 attivisti vennero dapprima giudicati in corte marziale e condannati a pene da due anni all’ergastolo. Nel 2013 i verdetti furono confermati dalla Corte di cassazione.
Quattro di loro, da allora, sono stati scarcerati ma non Al- Khawaja, la cui situazione continua a peggiorare.
In una telefonata alle figlie residenti all’estero, il 6 novembre 2022, Abdulhadi Al-Khawaja ha detto che stava affrontando una serie di nuovi processi separati tra di loro.
Il primo di questi era iniziato il 3 novembre, per le accuse di aver rotto una sedia di plastica e di aver insultato un agente di polizia nella prigione di Jaw, dopo il rifiuto di fargli telefonare alle figlie.
Il 21 novembre 2022 è iniziato un altro processo con l’accusa di aver insultato un funzionario pubblico: Al-Khawaja aveva protestato contro i cosiddetti “Accordi di Abramo” sulla normalizzazione delle relazioni con Israele dicendo a una guardia penitanziaria: “Sei una persona sporca e impura, tratti le persone come animali”.
Al-Khawaja non è stato autorizzato a partecipare a questi procedimenti giudiziari.
Il 15 dicembre 2022 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione urgente su Al-Khawaja e altri prigionieri politici del Bahrein, sollecitando la loro scarcerazione.
Nel maggio 2012 il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie ha stabilito che la detenzione di Al-Khawaja è arbitraria in quanto derivante dal suo esercizio dei diritti alla libertà di espressione, associazione e di riunione pacifica e ha chiesto la scarcerazione immediata del prigioniero e il riconoscimento di un risarcimento.
Crown Prince and Prime Minister Sheikh Salman bin Hamad Al Khalifa
Court of the Crown Prince
P.O Box 29091 Riffa
Bahrain
Sua Altezza,
la sera del 28 febbraio 2023 Abdulhadi Al-Khawaja, noto difensore dei diritti umani di nazionalità danese-bahrainita, ha avuto un’aritmia cardiaca.
È stato portato alla clinica della prigione per poi essere trasferito all’ospedale militare, dove un medico ha fatto presente che avrebbe dovuto essere visitato con urgenza da un cardiologo. Mentre stava ricevendo cure in ospedale, un uomo in borghese presentatosi come il capo della sicurezza dell’ospedale ha insistito affinché venisse ammanettato. A seguito del suo immediato e inamovibile rifiuto, è stato riportato in prigione senza essere stato visitato e senza, dunque, una valutazione della sua patologia da parte di un cardiologo.
In un articolo pubblicato dal quotidiano “Al Ayam” il 7 marzo 2023, l’amministrazione degli ospedali governativi ha dichiarato che un appuntamento con un cardiologo era previsto il 19 marzo ma né il detenuto né la sua famiglia erano stati informati.
Chiedo a Sua Altezza di disporre la scarcerazione immediata e senza condizioni di Abdulhadi Al-Khawaja in quanto è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per l’esercizio pacifico dei suoi diritti umani.
Nel frattempo, a causa dei suoi gravi problemi di salute, la esorto a garantire che abbia rapido accesso a un’assistenza sanitaria adeguata, in linea con gli standard internazionali sui diritti umani, che riceva informazioni tempestive sul suo accesso alle cure mediche e che sia protetto da ulteriori maltrattamenti e torture.
La ringrazio per l’attenzione.