Mahadine è un blogger e un attivista per i diritti umani del Chad. Dal 30 settembre del 2016 è in carcere.
La sua colpa? Quella di aver avuto il coraggio di pubblicare su Facebook alcuni video che criticavano il governo del Ciad.
Pochi giorni dopo è stato prelevato in strada, picchiato e incatenato per diverse settimane. A lungo non ha potuto incontrare il suo avvocato difensore e la sua famiglia, in diversi momenti, non sapeva dove fosse e cosa gli stesse accadendo.
Oggi Mahadine rischia l’ergastolo. In prigione ha subito diverse forme di tortura che gli hanno causato emoraggie e lo hanno indebolito. Anche a causa delle percosse ha contratto la tubercolosi. In più occasioni i medici che lo hanno visitato hanno denunciato l’urgenza di assistenza e cure mediche.
Mahadine ha osato troppo in un Paese in cui chi ha il coraggio di denunciare corre gravissimi rischi.
La sua colpa è stata quella di criticare il suo paese sui social network. Lo ha fatto con una serie di video che criticavano la gestione poco trasparente dei fondi pubblici da parte del governo in un periodo di grave crisi economica.
Per questo motivo Mahadine è stato prelevato da almeno sette uomini dei servizi segreti in pieno giorno.
Portato in un centro di detenzione non ufficiale, Mahadine è stato picchiato, lo hanno torturato con scosse elettriche. Non ha ricevuto né acqua né cibo. Per tre giorni
È accusato di minacciare la sicurezza nazionale e rischia l’ergastolo.
Nel frattempo, le sue condizioni di salute sono precipitate: ha tracce di sangue nelle urine, il fegato danneggiato e ha contratto la tubercolosi.
Due differenti dottori hanno chiesto di trasferire Mahadine in un carcere in grado di curarlo: ad oggi la richiesta non è stata ancora accolta, ma il blogger ha bisogno di cure urgenti.
Dall’inizio del 2016, prima delle elezioni presidenziali di aprile, il governo del Chad ha intensificato gli sforzi per violare i diritti umani.
Le manifestazioni pacifiche sono state sistematicamente impedite.
Solo nel 2016 Amnesty International ha documentato almeno 13 decreti ministeriali per impedire lo svolgimento di proteste pacifiche. Oltre 65 associazioni, tra il 2014 e il 2016, si sono viste negare l’autorizzazione a manifestare.
Movimenti di base e campagne non registrate ufficialmente sono stati dichiarati “illegali” dal ministro per la Pubblica sicurezza e l’immigrazione, e sono stati arrestati leader della società civile come Nadjo Kaina e Bertrand Solloh del movimento “Iyina”.
Chiedi al Ciad di rilasciare Mahadine immediatamente.
Scrivi al presidente del Chad
Chiedigli di rilasciare Tadjadine Mahamat Babouri, conosciuto come Mahadine, immediatamente.
President
Idriss Deby Itno
PO Box 74
N’Djaména, Chad
Email: contact@presidence.td
Eccellenza,
La invito a rilasciare Tadjadine Mahamat Babouri, noto come Mahadine, immediatamente e senza condizioni. Padre di sette figli, è stato arrestato, picchiato e incarcerato per aver criticato pacificamente il governo su Facebook.
Ora è condannato all’ergastolo ed è gravemente malato, avendo preso la tubercolosi in prigione. Mahadine non può perdere la sua libertà semplicemente per aver alzato la voce e per aver esercitato, con coraggio, il suo diritto alla libertà di espressione.
La ringrazio per l’attenzione.
Aiutaci a tenere alto il morale di Mahadine
Fagli sapere che il suo coraggio è per te fonte di ispirazione e che non ti fermerai fino a quando non sarà libero.
Collectif des Associations et Mouvements Jeunes du Tchad (CAMOJET)
Siège
Boulevard des SAO
Quartier Moursal
N’Djaména – République du Tchad