Aggiornato il 26 ottobre – I diritti delle persone gay e lesbiche in Russia sono a rischio. Assurdi ostacoli legislativi impediscono alle persone di diverso orientamento sessuale di esprimere liberamente la propria sessualità. Lo conferma la storia di Evdokia Romanova, attivista per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali che vive a Samara, nella Russia Centrale.
Evdokia è stata giudicata colpevole di diffusione di “propaganda omosessuale” per aver condiviso sui social link a articoli correlati a temi LGBTI, e dovrà pagare una multa di 50.000 rubli. Evodkia ricorrerà in appello. La sentenza è contraria all’esercizio pacifico del suo diritto alla libertà di espressione e deve essere immediatamente annullata.
Chiamata a testimoniare su un altro caso, nel corso dell’interrogatorio la polizia ha notificato a Evdokia il reato di “propaganda di relazioni sessuali non tradizionali fra i minori attraverso internet“, stabilito dall’Art. 6.21, Sezione 2 del Codice russo.
Oltre ad essere discriminante, l’atteggiamento delle autorità russe è stato illegale: Evdokia Romanova aveva il diritto di ricevere assistenza legale durante l’interrogatorio della polizia e di visionare il fascicolo per comprendere i motivi dell’accusa.
Allo scopo di “abbassare” il livello di attenzione sul caso, nella prima audizione, la giudice aveva disposto che il processo avvenisse a porte chiuse: nelle settimane precedenti erano giunte numerose telefonate di giornalisti da Mosca interessanti al caso.
Chiediamo l’annullamento della sentenza nei confronti di Evdokia Romanova ed esortiamo le autorità ad abolire “la legge sulla propaganda omosessuale” in quanto contravviene agli obblighi internazionali della Russia al rispetto del diritto alla libertà di espressione. Aiutaci anche tu a porre fine all’attacco alla comunità LGBT russa attraverso leggi, pratiche e politiche discriminatorie
Prosecutor of Samara Region
Konstantin Nikolaevich Bukreev
ul.Krasnoarmeiskaia, 32
443030, Samara Region
Russia
Fax: +7 (846) 333-54-28, 332-29-44
Egregio Pubblico Ministero,
Sono un sostenitore di Amnesty International, l’organizzazione non governativa che dal 1961 lavora in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati.
Il 26 ottobre l’attivista Evdokia Romanova, una componente attiva della Coalizione giovanile per I diritti sessuali e riproduttivi (YCSRR), di Samara in Russia centrale, è stata condannata, in base all’Art. 6.21, Sezione 2 del Codice russo dei reati amministrativi di “propaganda di relazioni sessuali non tradizionali fra i minori attraverso internet”.
Il fascicolo di Evdokia Romanova rivela che le accuse riguardano principalmente la sua appartenenza alla YCSRR e che il suo “crimine” consiste nell’aver postato un link al sito della YCSRR e ad alcune pubblicazioni, incluso un articolo del Guardian, sul referendum irlandese sui matrimoni omosessuali e a un articolo di Buzzfeed su una mostra a San Pietroburgo sui giovani russi LGBT, sulla pagina personale di Facebook e su un social network russo, il VKontakte.
Per queste ragioni chiediamo di annullare la sentenza nei confronti di Evdokia Romanova in quanto derivano dal pacifico esercizio del suo diritto alla libertà di espressione.
Ricordiamo alle autorità l’obbligo di assicurare il diritto a un’audizione pubblica, inclusa la garanzia di accesso per il pubblico e i media.
Esortiamo le autorità ad abolire “la legge sulla propaganda omosessuale” in quanto contravviene agli obblighi internazionali della Russia al rispetto del diritto alla libertà di espressione e di porre fine all’attacco alla comunità LGBT russa attraverso leggi, pratiche e politiche discriminatorie.
Ringraziando per l’attenzione
La legge che proibisce “la promozione di rapporti sessuali non tradizionali fra i minori“, conosciuta anche come “la legge sulla propaganda omosessuale“, è stata approvata in Russia nel giugno del 2013.
L’Art. 6.21 nel Codice russo prevede pesanti multe per coloro che, tenuto conto delle autorità, promuovono “relazioni sessuali non tradizionali”.
La legge ha avuto un impatto negativo sul lavoro delle organizzazioni LGBT così come sugli attivisti. Dalla sua introduzione nel 2013, diverse persone, inclusi gli attivisti LGBT Nikolay Alexeev, Nikolay Baev e Alexey Kiselev sono state multate. Nel gennaio 2014 questi tre attivisti hanno sottoposto il caso alla Corte europea dei diritti umani (ECtHR) affermando che i loro diritti in base alla Convenzione europea dei diritti umani erano stati violati. Nel giugno 2017 la Corte ha stabilito che la Russia ha violato l’Art. 10 (diritto alla libertà di espressione) e l’Art. 14 (proibizione di discriminare) della Convenzione europea e che deve compensare economicamente gli attivisti. La Russia è ricorsa in appello.
La Coalizione giovanile per i diritti sessuali e riproduttivi (Youth Coalition for Sexual and Reproductive Rights – YCSRR) è stata costituita nel febbraio del 1999 al Forum giovanile dell’Aia e organizzata dal Fondo per le popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA), dalla Fondazione della popolazione mondiale (WPF) e dal Consiglio olandese sulla popolazione e la gioventù.
Diversi giovani partecipanti hanno dimostrato una particolare attenzione e preoccupazione ai diritti sessuali e riproduttivi degli adolescenti e dei giovani.
Questi hanno stabilito che La Coalizione giovanile per i diritti sessuali e riproduttivi supporti e sostenga il tentativo dei giovani di realizzare i loro diritti sessuali e riproduttivi.