Aggiornamento del 31/03/2022 – Il 3 aprile Ciham compirà 25 anni. In occasione di questa ricorrenza, questa mattina, abbiamo consegnato tutte le firme raccolte all’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, insieme ad una lettera in cui chiediamo all’Ambasciatore di fare tutto ciò che è in suo potere per portare all’attenzione delle autorità del Suo paese il caso di Ciham Ali. Grazie per aver partecipato a questa azione.
Ciham è scomparsa da nove anni. Aveva solo 15 anni quando fu prelevata dalle autorità eritree mentre tentava di lasciare il paese. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Aiutaci a ritrovare Ciham e a fare in modo che sia rilasciata.
L’8 dicembre 2012, Ciham è stata arrestata al confine con il Sudan mentre tentava di lasciare l’Eritrea. Suo padre Ali Abdu, all’epoca Ministro dell’informazione nel governo del presidente Isaias Afwerki’s, era fuggito in esilio non molto prima che Ciham tentasse di lasciare il paese.
È detenuta in un luogo sconosciuto da circa nove anni. La sua famiglia non l’ha mai più vista né sentita. Non hanno la minima idea di dove si trovi e se stia bene. La detenzione in luogo sconosciuto equivale a sparizione forzata – un reato secondo il diritto internazionale.
Ciham è sia cittadina eritrea che statunitense ma, nonostante questo, il governo degli Stati Uniti non è intervenuto nel suo caso. Il totale silenzio degli Stati Uniti è per noi parte del motivo per il quale Ciham non è stata ancora rilasciata.
Firma la petizione per chiedere la liberazione di Ciham. Chiedi al Segretario di Stato Antony Blinken di intervenire nel caso di Ciham e di pretendere che sia immediatamente rilasciata.
Il 21 gennaio 2013, un gruppo di militari tentò un colpo di stato in Eritrea. Circondando l’edificio della sede del ministero dell’Informazione, presero d’assalto l’unica stazione televisiva, controllata dallo stesso ministero, per annunciare il colpo di stato e avanzare le loro richieste.
Il padre di Ciham, Ali Ahmed Abdu, era l’ex ministro eritreo dell’Informazione. Un mese prima del tentato colpo di stato, aveva abbandonato il governo e lasciato il paese. Fu quindi sospettato di aver sostenuto il colpo di stato e pare che le autorità eritree abbiano arrestato sua figlia come rappresaglia per il suo presunto coinvolgimento.
L’Eritrea ha una lunga storia di sparizioni forzate. Le vittime di sparizione forzata sono persone che letteralmente vengono fatte scomparire dalle loro famiglie e dalle loro comunità. Vengono prelevate dalle loro case o in mezzo alla strada, in modo arbitrario e senza alcun mandato d’arresto, da funzionari dello stato o persone che operano col consenso di questi ultimi, i quali negano l’accaduto o rifiutano di dare informazioni. Secondo il diritto internazionale si tratta di un crimine.
Sebbene l’Eritrea non sia parte della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata, è vincolata dal divieto di sparizione forzata in base al diritto internazionale consuetudinario e ad altri trattati sui diritti umani di cui è parte, come la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici.
Le condizioni di detenzione in Eritrea sono ben al di sotto degli standard internazionali e possono in sé essere equiparabili a trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti. I detenuti sono tenuti in celle sotterranee o in container di metallo, spesso in luoghi deserti, soggetti a condizioni di estremo calore o freddo. Il cibo, l’acqua e i servizi sanitari sono scarsi. La segretezza con cui i prigionieri sono detenuti li rende particolarmente vulnerabili alla tortura e ad altri maltrattamenti o uccisioni illegali.
US Secretary of State
2201 C St., NW
Washington, DC
20520
USA
Egregio Segretario di Stato,
siamo membri e sostenitori di Amnesty International e siamo profondamente preoccupati per Ciham Ali, cittadina americana nata a Los Angeles e cresciuta in Eritrea, scomparsa dall’8 dicembre 2012.
L’adolescente, che sognava di diventare una stilista, è stata arrestata al confine con l’Eritrea quando aveva 15 anni. Il suo arresto sembra essere una ritorsione contro il presunto coinvolgimento di suo padre in un tentativo di colpo di stato contro il governo eritreo. Nove anni dopo, nessuno sa dove sia Ciham.
L’Eritrea è nota per imprigionare le persone in luoghi sotterranei in cui vengono sottoposte a tortura, le fanno morire di fame o addirittura le uccidono. Il governo degli Stati Uniti deve agire ora.
Le chiediamo di utilizzare la Sua influenza e di parlare per Ciham, chiedendo il suo rilascio immediato e incondizionato.
Inizia oggi la “Write for Rights”, la più grande campagna d’invio di lettere di Amnesty International, giunta al suo ventesimo anno. Dal 2001 raccogliamo firme, post, e-mail, lettere e cartoline a sostegno di persone ingiustamente imprigionate o perseguitate.
Inizia oggi la “Write for Rights”, la più grande campagna d’invio di lettere di Amnesty International, giunta al suo ventesimo anno. Dal 2001 raccogliamo firme, post, e-mail, lettere e cartoline a sostegno di persone ingiustamente imprigionate o perseguitate.