1 commento su 10 è offensivo, discriminatorio e/o hate speech e quando si parla di riforma della cittadinanza a farla da padrone sono spesso razzismo e xenofobia.
È questo il focus scelto per la quinta edizione del Barometro dell’odio: Senza cittadinanza. Un tema quasi invisibile, così come lo sono i suoi protagonisti. Tra tecnicismi, strumentalizzazioni politiche e una sovrapposizione fuorviante al tema immigrazione, di cittadinanza non solo si parla poco, ma anche male, perdendo di vista l’essenziale: riguarda oltre 1 milione di giovani e giovanissimi italiani in tutto e per tutto, tranne che sui documenti, a causa di una legge datata 30 anni.
Dopo le donne, i bersagli preferiti dagli utenti sono le persone con background migratorio, i rifugiati e i migranti, seguiti da chi è impegnato nel mondo della solidarietà.
È ora di cambiare: riconoscere i diritti, contribuendo ad abbattere la discriminazione, anche sul piano culturale.