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Il 10 dicembre 1948 per la prima volta nella storia la comunità internazionale si assumeva la responsabilità della tutela e della promozione di specifici diritti, posti alla base di ogni convivenza. Nasceva con questi ideali e con l’impegno solenne dell’Onu a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti umani.
La Dichiarazione era una risposta all’orrore della seconda guerra mondiale: alla fine del conflitto il disastro morale era più grave ancora delle rovine materiali. La violenza fatta ai diritti dei singoli e di interi popoli, causa della perdita di tante vite umane, lo sterminio degli ebrei (e di altre minoranze come i rom e gli omosessuali), le esplosioni atomiche… tutto queste tragedie rappresentavano, ciascuna a modo suo, le terrificanti dimostrazioni di un’inaudita forza distruttiva presente nell’umanità.
“Mai più” era allora la consegna: si cercava la massima garanzia che la pace e i diritti dei popoli sarebbero stati d’ora in avanti rispettati.
Sessantanove anni dopo, avere il coraggio di difendere i 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani può costare la vita oppure la propria libertà personale.
In tutto il mondo i difensori dei diritti umani sono in pericolo.
Ad alcuni di loro è dedicata la maratona di firme Write for Rights del 2017.
Per lottare contro le ingiustizie inizia con un gesto, firma ora i nostri appelli.