Gaza: oltre 400 palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani
18 Marzo 2025
OMAR AL-QATTAA/AFP via Getty Images
Tempo di lettura stimato: 5'
Durante la scorsa notte, una serie di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza occupata ha ucciso almeno 414 persone palestinesi, tra cui 174 bambini e bambine, e costrette al ricovero in ospedale oltre 550, segnando così la fine unilaterale della tregua con Hamas.
Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International ha dichiarato:
“Oggi è un giorno disperatamente buio per l’umanità. Israele ha ripreso sfacciatamente la sua devastante campagna di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, uccidendo nel sonno almeno 414 persone, tra cui almeno 100 bambini, e annientando nuovamente intere famiglie nel giro di poche ore. La popolazione della Striscia di Gaza – che a malapena aveva avuto la possibilità di ricostruire la sua vita e stava ancora subendo il trauma dei precedenti attacchi israeliani – si è risvegliata ancora una volta nell’incubo infernale di bombardamenti intensi”.
“Il genocidio da parte di Israele e i suoi attacchi aerei illegali hanno già causato sofferenze umanitarie senza precedenti nella Striscia di Gaza. Oggi siamo tornati al punto di partenza. Dal 2 marzo Israele ha reimposto un assedio totale, bloccando l’ingresso di tutti gli aiuti umanitari, delle medicine e di prodotti come carburante e cibo, in palese violazione del diritto internazionale. Israele ha anche interrotto la fornitura di elettricità all’impianto principale di desalinizzazione ancora operativo. Oggi, l’esercito israeliano ha nuovamente iniziato a emettere ordini di ‘evacuazione’ su vasta scala, sfollando le persone palestinesi”.
“I ricercatori di Amnesty International hanno parlato con il personale medico che lavora in tre ospedali di Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza, che ha riferito scene di orrore indicibile fin dalle prime ore del mattino. Al-Shifa, una volta il complesso medico più grande della Striscia di Gaza e ora in gran parte distrutto dai precedenti raid militari israeliani, aveva solo tre letti disponibili per accogliere le persone ferite”.
“L’ospedale arabo battista Al-Ahli di Gaza City – l’unico dotato di un’unità di terapia intensiva funzionante – è stato costretto a curare nei corridoi e nel cortile interno alcune delle 80 persone ferite che aveva ricevuto. L’ospedale indonesiano è l’unico nella provincia di Gaza Nord a funzionare, seppure a fatica, in quanto è ancora in fase di ricostruzione dopo la precedente campagna militare di Israele”.
“La quasi totale distruzione del sistema sanitario nella Striscia di Gaza, in particolare nella parte settentrionale, nonché la disperata carenza di attrezzature e forniture mediche, aggravata dall’assedio illegale imposto da Israele, equivalgono di fatto a una condanna a morte per molte persone con ferite gravi e malattie, comprese quelle che, in condizioni normali, sarebbero facilmente curabili. Nel frattempo, le autorità israeliane continuano a imporre restrizioni estremamente rigide sulle evacuazioni mediche fuori dalla Striscia di Gaza”.
“La ripresa degli attacchi da parte di Israele mette a rischio anche la vita dei 24 ostaggi israeliani che si ritiene siano ancora in vita. È un colpo crudele per gli ostaggi israeliani e per le persone palestinesi detenute arbitrariamente, così come per le rispettive famiglie. Ricordiamo a tutte le parti coinvolte che gli ostaggi civili e le persone palestinesi detenute arbitrariamente devono tornare in libertà”.
“Il mondo non può restare a guardare mentre Israele continua a infliggere livelli spaventosi di morte e sofferenza alle persone palestinesi della Striscia di Gaza. Esortiamo tutti gli stati a rispettare i loro obblighi di prevenire e punire il genocidio e di garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario, facendo pressione su Israele affinché ponga fine ai suoi attacchi e consenta l’ingresso incondizionato e senza ostacoli degli aiuti umanitari”.
“Gli stati devono unirsi e chiedere l’immediata ripresa di un cessate il fuoco duraturo, la fine del genocidio di Israele contro le persone palestinesi a Gaza e lo smantellamento del suo sistema di apartheid e dell’occupazione illegale del Territorio palestinese”.