Georgia, prolungata la detenzione preventiva di un manifestante torturato

30 Gennaio 2025

Jerome Gilles/NurPhoto

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Il 28 gennaio il tribunale di Tblisi ha prolungato la detenzione preventiva di Saba Skhvitaridze, un attivista accusato di aver usato violenza contro la polizia durante una manifestazione filoeuropea svoltasi il 5 dicembre 2024.

Prima che venisse emessa la decisione la corte ha ordinato al pubblico di lasciare l’aula, un fatto inusuale nel contesto dei procedimenti giudiziari contro le persone manifestanti in Georgia.

Per diverse ore dopo l’arresto, Saba Skhvitaridze non ha avuto accesso a un avvocato e, come confermato da esami medici indipendenti, è stato torturato per estorcergli una confessione. Non c’è notizia di indagini aperte sulla sua denuncia.

Se giudicato colpevole, rischia fino a 11 anni di carcere.

Dal 29 novembre scorso, giorno in cui è iniziata l’ultima serie di proteste, la polizia ha arrestato diverse centinaia di persone. Oltre 300 di esse hanno denunciato di aver subito maltrattamenti e torture in carcere.

In molti casi la pena consiste in una pesante multa o in un periodo di detenzione amministrativa ma 50 persone rischiano un processo per reati penali.

Recentemente sono state adottate norme che restringono illegalmente il diritto di protesta pacifica.