Hezbollah ha violato il diritto internazionale umanitario in attacchi illegali contro Israele

20 Dicembre 2024

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Negli ultimi tre mesi Amnesty International ha indagato sui crimini di diritto internazionale commessi nel contesto dell’operazione Frecce del Nord, lanciata da Israele in Libano il 23 settembre. Solo nel primo giorno, le forze israeliane hanno effettuato almeno 1600 attacchi in diverse aree del Libano, colpendo villaggi e città e uccidendo oltre 500 persone. Hezbollah ha lanciato più di 200 razzi verso Israele.

L’ultima ricerca si concentra sulle ripetute serie di razzi privi di guida, lanciati per mesi da Hezbollah contro aree abitate da civili in Israele. Questi attacchi che costituiscono una violazione del diritto internazionale umanitario. Amnesty International aveva precedentemente documentato attacchi aerei illegali condotti da Israele, che avevano causato la morte di 49 civili e che devono essere indagati come crimini di guerra, oltre alla diffusione di avvisi di evacuazione inadeguati, in violazione degli obblighi previsti dal diritto internazionale.

Amnesty International ha documentato tre attacchi con razzi di Hezbollah contro aree civili in Israele, avvenuti nell’ottobre 2024, che hanno causato la morte di otto civili e il ferimento di almeno 16 civili: anche questi attacchi devono essere indagati come crimini di guerra.

Due esperti di armi di Amnesty International hanno analizzato 12 video prodotti da Hezbollah che mostrano esempi di lanci di questi razzi, oltre a centinaia di dichiarazioni pubblicate dal gruppo sul suo canale Telegram in cui vengono illustrati gli obiettivi degli attacchi. Nelle settimane precedenti il cessate il fuoco tra Israele e Libano, Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato razzi contro centri israeliani quali, tra gli altri, Haifa, Tiberiade, Acri, Safed, Karmiel, Kfar Giladi e l’area di Krayot. In alcuni casi, il gruppo ha affermato di aver preso di mira obiettivi militari; in altri, ha dichiarato di aver attaccato indiscriminatamente città o villaggi abitati da civili.

Nei video Amnesty International ha identificato l’uso di sistemi di lancio multiplo di razzi privi di guida da 122mm, 220mm, 240mm e 302mm. Questi razzi sono intrinsecamente imprecisi, poiché non possono essere puntati con precisione né si può determinare esattamente dove colpiranno. Il loro utilizzo in aree dove si trovano civili viola quindi il principio fondamentale di distinzione previsto dal diritto internazionale umanitario.

“L’uso sconsiderato da parte di Hezbollah di serie di razzi privi di guida ha causato l’uccisione e il ferimento di civili e distrutto e danneggiato abitazioni in Israele”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

“L’impiego di queste armi intrinsecamente imprecise all’interno o nei pressi di aree popolate da civili costituisce una palese violazione del diritto internazionale umanitario. I civili e le infrastrutture civili non sono obiettivi e devono essere protetti. Gli attacchi diretti contro civili e obiettivi civili, così come gli attacchi indiscriminati che causano morti e feriti tra i civili, devono essere indagati come crimini di guerra”, ha aggiunto Callamard.

Hezbollah ha iniziato a lanciare serie di razzi contro il territorio occupato delle fattorie di Shebaa l’8 ottobre 2023, in dichiarata “solidarietà” con Hamas e altri gruppi armati palestinesi dopo il loro attacco contro Israele e gli atroci crimini del 7 ottobre 2023. In risposta, Israele ha lanciato attacchi nel sud del Libano. Da allora, Israele e Hezbollah sono stati coinvolti in attacchi tra le due frontiere.

Il conflitto tra Hezbollah e Israele ha avuto un impatto significativo sulla popolazione civile, in particolare in Libano. Gli attacchi israeliani in tutto il paese hanno causato circa 4047 morti, tra cui intere famiglie, ferito 16.000 persone e sfollato circa 1,2 milioni di abitanti, anche a causa di avvisi di “evacuazione” fuorvianti e inadeguati.

Amnesty International ha documentato come, negli ultimi mesi, le forze israeliane abbiano effettuato quattro attacchi aerei illegali contro centri abitati nel Libano meridionale, nella valle della Bekaa e nel nord del paese, causando la morte di 49 civili, attacchi che devono essere indagati come crimini di guerra.

Israele ha inoltre preso di mira alcune filiali di Qard al-Hassan, un’istituzione finanziaria vicina a Hezbollah con più di 30 sedi situate in zone residenziali densamente popolate, in violazione del diritto internazionale umanitario, dato che tale istituzione non rappresenta un obiettivo militare legittimo.

Gli attacchi di Hezbollah in Israele hanno causato complessivamente più di 100 morti e lo sfollamento di circa 63.000 persone del nord del paese. Hezbollah ha lanciato migliaia di razzi inerentemente imprecisi contro Israele e le alture del Golan occupate. Secondo gli istituti di ricerca militare, oltre il 95 per cento dei circa 100.000-200.000 razzi a lungo raggio nell’arsenale di Hezbollah è privo di guida. Israele dispone del sistema di difesa aerea “Iron Dome”, in grado di intercettare e distruggere i razzi.

Civili uccisi negli attacchi

Sebbene alcune aree del confine settentrionale di Israele, colpite da razzi indiscriminati di Hezbollah, fossero state in gran parte evacuate, Amnesty International ha documentato tre attacchi con razzi da parte di Hezbollah contro città e villaggi israeliani che, a partire dall’escalation del conflitto alla fine di settembre, hanno causato la morte di otto persone e il ferimento di almeno altre 16. L’Evidence Lab di Amnesty International ha verificato un totale di 13 video e sei fotografie relativi a questi attacchi.

Il 29 ottobre 2024, intorno alle 10.40 del mattino, Hezbollah ha lanciato una serie di razzi verso il nord di Israele, uccidendo Mohammed Naim, un cittadino palestinese di Israele di 23 anni, quando un razzo ha colpito la sua abitazione a Tarshiha. Il ministero degli Esteri israeliano ha riferito che durante lo stesso attacco sono rimaste ferite altre 13 persone.

Yasser Naim, padre di Mohammed, ha raccontato ad Amnesty International che il figlio stava portando i due fratelli più piccoli nel rifugio all’interno della casa quando è arrivato il razzo. Mohammed Naim era a pochi secondi dal mettersi in salvo quando è rimasto ucciso. Yasser Naim ha dichiarato che decine di razzi sono stati lanciati contro la città e che il sistema di difesa missilistico israeliano “Iron Dome” non è riuscito a intercettarne alcuni. Ha aggiunto: “Non tutte le case potevano essere protette”.

Inizialmente, Hezbollah ha annunciato sul proprio canale Telegram che l’obiettivo era il villaggio di Kfar Vradim. Tuttavia, dopo la diffusione della notizia della morte di un cittadino palestinese di Israele, Hezbollah ha rivisto l’annuncio e pubblicato un video in cui affermava di aver preso di mira i soldati israeliani a Ma’alot-Tarshiha.

Il 31 ottobre 2024, secondo quanto dichiarato sul suo canale Telegram, Hezbollah ha lanciato 18 serie di razzi inerentemente imprecisi contro città su entrambi i lati del confine, tra cui – in Israele – Karmiel, Acri e Krayot, alla periferia di Haifa. L’esercito israeliano ha riferito che in totale 90 razzi hanno colpito il territorio israeliano. In due di questi attacchi sono stati uccisi complessivamente sette civili. Hezbollah ha affermato che gli obiettivi erano le forze militari israeliane a sud di Khiam, in Libano, e l’area di Krayot, in Israele.

Il primo attacco ha colpito un frutteto nella città israeliana di Metula anziché i soldati israeliani situati sul lato libanese del confine nei pressi di Khiam, causando la morte di cinque civili che lavoravano in una fattoria: il cittadino israeliano Omer Weinstein e quattro lavoratori migranti thailandesi, identificati come Akkapon Wannasai, Prayat Pilasram, Kaweesak Papanang e Thana Tichantuek. Una sesta persona è rimasta ferita.

Nel secondo attacco Mina Shafiq Hassoun, 60 anni, e suo figlio Karmi Raja Hassoun, 30 anni, cittadini palestinesi di Israele, sono stati uccisi mentre raccoglievano olive in un frutteto tra Shefa-‘Amr e Kiryat Ata. Altre due persone sono rimaste ferite.

Hezbollah ha pubblicato un video dichiarando che l’obiettivo era il sobborgo di Krayot, lungo la costa israeliana. L’attacco è stato condotto con razzi privi di guida Fadi-1 da 220mm. L’inefficacia di questi razzi e l’illegalità del loro utilizzo, anche quando diretti contro obiettivi militari situati in aree civili, sono dimostrate dal fatto che il luogo effettivamente colpito si trovava a circa sette chilometri dall’obiettivo dichiarato.

Ai sensi del diritto internazionale umanitario, le parti coinvolte in un conflitto devono in ogni momento distinguere tra civili od obiettivi civili e militari od obiettivi militari. Gli attacchi possono essere diretti solo contro combattenti e obiettivi militari e non devono mai essere rivolti contro i civili. Sia gli attacchi diretti contro civili e obiettivi civili, sia l’uso di munizioni imprecise in aree abitate da civili, che costituisce un attacco indiscriminato, rappresentano una violazione del diritto internazionale umanitario. Sebbene in alcuni casi Israele posizioni forze militari all’interno o nei pressi di zone civili, ciò non esonera Hezbollah dall’obbligo di adottare in ogni momento tutte le precauzioni possibili per evitare o, quanto meno, ridurre al minimo i danni alla popolazione civile e alle infrastrutture civili.

L’utilizzo di armi esplosive con effetti su vasta scala, come i razzi dotati di testate esplosive che colpiscono ampie porzioni di territorio, nelle vicinanze di zone residenziali densamente popolate, rischia di violare il divieto di attacchi indiscriminati e può anche configurarsi come un attacco sproporzionato.

Fare della popolazione civile o degli obiettivi civili il bersaglio di un attacco, così come lanciare un attacco indiscriminato che provochi morti o feriti tra i civili, costituiscono un crimine di guerra.

Ulteriori informazioni

Amnesty International ha recentemente pubblicato un rapporto di grande rilievo in cui conclude che Israele ha commesso e continua a commettere genocidio contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata. Amnesty International ha inoltre raccolto prove di crimini di guerra commessi dalle forze israeliane, tra cui attacchi diretti contro civili e obiettivi civili o attacchi indiscriminati, oltre ad altri attacchi illegali e punizioni collettive nei confronti della popolazione civile della Striscia di Gaza occupata.