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Al termine dell’iniziativa sui diritti dei migranti e dei rifugiati, tenutasi a Roma il 20 giugno, a un attivista dell’organizzazione Resistenze meticce e al portavoce di Amnesty International Italia sono stati chiesti i documenti a scopo d’identificazione.
Le ragioni parrebbero legate, nel primo caso, alle critiche espresse al decreto Minniti – Orlando e alla sua applicazione nella città di Roma; nel secondo, all’aver offerto il microfono per esprimerle.
Gli interventi fatti nel corso dell’iniziativa rientrano in pieno nell’esercizio della libertà d’espressione e quanto è accaduto in seguito, nella misura in cui motivato dalle opinioni espresse da uno degli oratori, è del tutto ingiustificato.