Il progetto del presidente Trump su Gaza è agghiacciante e illegale

5 Febbraio 2025

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Amnesty International ha sollecitato il mondo a condannare le considerazioni del presidente statunitense Donald Trump sulla “assunzione del controllo della Striscia di Gaza” e il conseguente trasferimento forzato di due milioni di persone.

Trump ha usato un linguaggio incendiario, oltraggioso, disumanizzante e vergognoso contro la popolazione palestinese e le sue parole costituiscono un’evidente violazione del diritto internazionale.
Infatti, qualsiasi progetto di trasferire, contro la sua volontà, la popolazione palestinese fuori dal Territorio occupato costituirebbe un crimine di guerra e, se commesso nell’ambito di un attacco diffuso o sistematico contro una popolazione civile, anche un crimine contro l’umanità.

Le parole di Trump hanno riguardato una popolazione che negli ultimi 16 mesi è stata vittima di un genocidio e che da decenni vive sotto un’occupazione illegale e un sistema di apartheid. La maggior parte dei gazawi è composta da discendenti e sopravvissuti della Nakba del 1948, sradicati e spossessati della loro terra più volte da Israele e privati del loro diritto al ritorno. Ciò nonostante, continuano a lottare per rimanere nella loro terra e difendere i loro diritti umani.

Mentre sedeva accanto al primo ministro israeliano Netanyahu, il presidente Trump ha fatto più volte riferimento alla distruzione e alle invivibili condizioni della Striscia di Gaza, definendolo “un sito di demolizioni” senza menzionare il fatto che il responsabile di tutto ciò è il governo israeliano o il ruolo avuto dagli Usa nel fornire armi ripetutamente usate per compiere attacchi mortali e illegali contro la Striscia di Gaza.