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Questa notte, nello stato del South Carolina, Brad Sigmon è stato messo a morte mediante plotone d’esecuzione. Immobile contro un muro, con una felpa nera e un bersaglio al collo, è stato raggiunto dai colpi sparati da tre uomini dietro a un muro a quattro metri e mezzo di distanza.
“Si è trattato della quarta esecuzione col metodo della fucilazione dell’ultimo mezzo secolo, la prima degli ultimi 15 anni. Sebbene la pena di morte sia largamente di competenza dei singoli stati, c’entra anche il clima generale che si respira attualmente negli Usa sotto la presidenza Trump, che tra l’altro ha ripristinato la pena di morte a livello federale dopo la moratoria ordinata da Biden. Con l’amministrazione Trump, la brutalità pare normalizzata e accettabile” – ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Già nelle prime ore della nuova amministrazione, il presidente Trump ha firmato due provvedimenti che riguardano la pena di morte. Il primo incentiva gli stati Usa a reperire i prodotti necessari per eseguire le condanne a morte tramite il metodo dell’iniezione letale data l’ormai cronica indisponibilità delle aziende farmaceutiche a fornirli. Il secondo decreto, ha annullato la moratoria disposta nella primavera del 2021 dall’amministrazione Biden sulle esecuzioni federali. L’ex presidente Biden ha commutato quasi tutte le condanne a morte federali, lasciando però nei bracci della morte tre detenuti civili e quattro militari. Quella moratoria si era resa urgente proprio a causa del bagno di sangue lasciato dall’amministrazione Trump alla fine del suo primo mandato.
Amnesty International si oppone incondizionatamente alla pena di morte, ritenendola una punizione crudele, disumana e degradante ormai superata, abolita nella legge o nella pratica (de facto), da più di due terzi dei paesi nel mondo.
La pena di morte viola il diritto alla vita, è irrevocabile e può essere inflitta a innocenti. Non ha effetto deterrente e il suo uso sproporzionato contro poveri ed emarginati è sinonimo di discriminazione e repressione.
Oggi, più di tre quarti dei paesi al mondo ha abolito la pena capitale per legge o nella pratica.