No alle mutilazioni genitali femminili: la storia di Fatoumata

17 Febbraio 2025

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“Mi hanno tagliata quando avevo 13 anni. Ora faccio campagna contro le mutilazioni genitali femminili in Senegal”

Fatoumata Diallo oggi ha 50 anni e, nelle sue parole, è stata “tagliata” quando aveva 13 anni. Oggi è una campaigner di Amnesty International in Senegal impegnata nel contrasto alla violenza di genere e nella sensibilizzazione delle ragazze a rischio di essere “tagliate”. E, ovviamente, delle famiglie che prendono quelle orribili decisioni.

“Eravamo un gruppo di ragazze, ci hanno portato in un bosco per ‘tagliarci’. Una delle ragazze è morta, hanno agito in modo selvaggio e non riuscivano a fermare l’emorragia”.

Questo evento, e il fatto di essere stata data in moglie quando era bambina, le hanno cambiato la vita. Non nel senso che si è rassegnata a svolgere il ruolo che le era stato imposto. Al contrario, si è ribellata.

Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per le popolazioni, il Senegal è uno degli stati al mondo con le maggiori percentuali di mutilazioni dei genitali femminili. Nella sola regione di Tambacounda, l’85 per cento delle ragazze e delle donne di età compresa tra 15 e 49 anni ne è stato vittima.

Koussanar è una città vicino al suo villaggio che si trova in un crocevia tra il Senegal, il Mali e il Gambia. Il Mali non ha una legge contro le mutilazioni dei genitali femminili e il Gambia non la applica. Le donne vanno in questi paesi per sfuggire alla legge senegalese. Quando Fatoumata viene a sapere della nascita di una bambina, corre subito dalla famiglia chiedendo di non farla “tagliare” perché c’è una legge che lo vieta. Poi mostra loro dei materiali informativi sulle conseguenze dell’escissione.

Uno degli ultimi successi di Fatoumata è stato quello di convincere una nonna e una madre a desistere dal proposito di far “tagliare” cinque bambine, le loro nipoti e figlie. Con un misto di persuasione e di minaccia di denunciarle, ce l’ha fatta.

“Ho salvato un sacco di ragazze, non so dire quante”

La voce di Fatoumata è molto nota alla radio comunitaria di Koussanar, uno dei centri più importanti della regione di Tambacounda. Parla della sua esperienza, intervista esperti e discute con esponenti religiosi. Le telefonate in diretta di chi, con la voce strozzata dall’emozione, dice “Hanno fatto lo stesso anche a me”, non si contano.

Fatoumata Diallo (a sinistra) con altre tre donne del comitato di allerta istituito da Amnesty InternationalFatoumata Diallo (a sinistra) con altre tre donne del comitato istituito da Amnesty International

Fatoumata Diallo (a sinistra) con altre tre donne del comitato di allerta istituito da Amnesty International

Attraverso un programma di educazione ai diritti umani attuato dal 2017 in Burkina Faso, Senegal e Sierra Leone, Amnesty International si sta adoperando per combattere la violenza di genere attraverso l’istruzione, la sensibilizzazione e l’advocacy, al fine di cambiare atteggiamenti e comportamenti e contribuire a riformare la legislazione in questi paesi.

Amnesty International Senegal sta istituendo comitati per segnalare i casi di violenza di genere, comprese le mutilazioni dei genitali femminili, alle autorità competenti.

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