Paragon in Italia: è crisi della sorveglianza in Europa

19 Marzo 2025

Photo by Paolo Manzo/NurPhoto via Getty Images

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A seguito della pubblicazione, da parte del Citizen Lab, di un rapporto che identifica diversi casi di utilizzo dello spyware Graphite di Paragon contro giornalisti e difensori dei diritti umani in Italia, Donncha Ó Cearbhaill, responsabile del Security Lab di Amnesty International, ha dichiarato:

“La preoccupante scoperta che lo spyware altamente invasivo Graphite di Paragon sia stato utilizzato contro difensori dei diritti umani e giornalisti in Italia evidenzia il peggioramento della crisi della sorveglianza digitale in Europa”.

“Particolarmente allarmante è il fatto che siano state prese di mira organizzazioni impegnate nelle operazioni di soccorso in mare nel Mediterraneo. Ciò costituisce una nuova minaccia digitale contro realtà già costrette a fronteggiare azioni legali, ostacoli e criminalizzazione in Italia”.

“Questa nuova ricerca si aggiunge a precedenti rapporti di Amnesty International e di altre organizzazioni della società civile sull’uso diffuso e illecito degli spyware in Europa. Nonostante gli scandali ripetuti e continui in Serbia, Spagna, Grecia, Polonia, Ungheria e ora anche in Italia, da parte delle autorità nazionali ed europee non arrivano risposte efficaci. Il vergognoso approccio indulgente dell’Europa nella regolamentazione dell’industria della sorveglianza digitale sta alimentando la crisi globale causata dagli spyware”.

“Un’indagine indipendente condotta dal Security Lab di Amnesty International negli ultimi sei mesi ha individuato ulteriori casi di apparente utilizzo di spyware contro altri attivisti impegnati nei soccorsi in mare in Italia. Le ricerche in corso della società civile quasi certamente porteranno alla luce nuovi casi. Quello che stiamo vedendo è solo la punta dell’iceberg”.

Il caso Paragon in Italia

Tra le persone colpite dallo spyware Paragon figurano il giornalista Francesco Cancellato e il fondatore e il cofondatore di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini e Beppe Caccia. Il Citizen Lab ha inoltre rilevato che il telefono del fondatore di Refugees in Libya, David Yambio, mostrava segni di attacco da spyware, sebbene al momento quest’azione non sia stata attribuita in modo definitivo a Paragon.

Il prodotto Graphite di Paragon è una forma di spyware altamente invasiva, capace di accedere in modo occulto ai dati più sensibili e privati presenti su un telefono e che non può essere sottoposto a verifica indipendente. Uno strumento così intrusivo non potrà mai essere compatibile con i diritti umani e dovrebbe essere vietato.

Lo scorso mese, WhatsApp ha notificato a 90 persone di essere state colpite da spyware e le notizie confermano che molte delle vittime sono giornalisti e attivisti per i diritti umani.

Da oltre un anno, la Commissione europea non sta attuando le raccomandazioni del comitato d’inchiesta del Parlamento europeo su Pegasus e altri spyware di sorveglianza (PEGA), lasciando così attivisti, giornalisti e altre persone a rischio esposte a questi pericolosi strumenti di sorveglianza.