manifestazione di fronte alla sede della Corte suprema, Washington DC - 26 marzo 2024
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L’8 marzo aprirà in Polonia il primo centro per l’interruzione di gravidanza, situato proprio di fronte al parlamento e diretto dall’Abortion Dream Team.
Il centro fornirà informazioni sull’aborto all’estero, sull’autogestione delle cure sanitarie e sull’assistenza alle persone che prenderanno la decisione di ricorrere alla pillola abortiva.
La Polonia ha una delle leggi più restrittive in materia d’aborto di tutt’Europa. L’aborto è legale solo quando la salute o la vita della persona incinta è a rischio o se la gravidanza è la conseguenza di uno stupro o di un incesto.
Praticare per proprio conto l’aborto o possedere pillole abortive a tale fine non è un reato, ma ogni persona od operatore sanitario che aiuta ad abortire al di fuori dei motivi previsti dalla legge rischia fino a tre anni di carcere.
“Per anni, la reiterata persecuzione delle attività dell’Abortion Dream Team e dell’attivista Justyna Wydrynska hanno dimostrato fino a che punto le autorità polacche e i gruppi contrari ai diritti umani intendano andare avanti contro le persone che lavorano senza sosta in favore del diritto all’interruzione di gravidanza”, ha dichiarato Monica Riba, Alta direttrice delle campagne sui diritti delle donne di Amnesty International.
“Le autorità polacche devono rispettare i diritti delle persone che difendono il diritto all’aborto, lasciandole lavorare senza timore di subire rappresaglie giudiziarie e devono rivedere la legislazione in materia d’aborto in modo che chiunque abbia necessità di ricorrere a un’interruzione di gravidanza sicura possa farlo”, ha concluso Riba.