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La Corte suprema russa ha confermato la condanna a 12 anni di carcere per l’attivista transgender russo, dissidente di guerra, Mark Kislitsyn.
Natalia Prilutskaya, ricercatrice di Amnesty International Russia, ha dichiarato:
“La condanna di Mark Kislitsyn alla reclusione in una colonia penale con l’accusa di “tradimento” per aver inviato 10 dollari statunitensi (circa 10 euro) a un conto in Ucraina è priva di qualsiasi logica. Questo procedimento giudiziario non mira realmente a proteggere la sicurezza dello stato, ma piuttosto a punire un attivista impegnato nella difesa dei diritti umani per la sua posizione contraria alla guerra. La persecuzione continua e i maltrattamenti a cui è sottoposto, tra cui la negazione delle cure mediche di cui ha bisogno in quanto uomo transgender e lunghi periodi arbitrari in una cella disciplinare – spesso in condizioni di totale isolamento – lo dimostrano chiaramente. Chiediamo l’immediata scarcerazione di Mark Kislitsyn e la fine della repressione contro tutte le persone che si oppongono alla guerra in Russia”.
In una lettera dal carcere, Mark Kislitsyn ha dichiarato:
“Chi cerca di intimidirmi… può arrecarmi qualche danno, ma qualunque cosa facciano, non potranno mai farmi rinunciare alle mie convinzioni, né farmi perdere il senso di appartenenza al mio paese, e nemmeno rovinarmi l’umore”.
Ha poi aggiunto di voler vedere la Russia diventare “una casa – una casa, non una prigione”.
Mark Kislitsyn, attivista Lgbtqia+ di Mosca, ha manifestato contro l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 e ha pubblicato dei post di critica sui social media. Il 28 febbraio 2022 è stato arrestato e multato per aver partecipato a un’azione di protesta contro la guerra. È stato nuovamente arrestato il 12 luglio 2023 con l’accusa di “alto tradimento” (articolo 275 del codice penale russo). Secondo le autorità russe, poche ore dopo l’inizio dell’invasione avrebbe inviato 865 rubli (all’epoca circa 10 euro) a un conto bancario ucraino, che, secondo le accuse, raccoglieva “donazioni per le esigenze delle Forze armate ucraine”.
Il 23 dicembre 2023, il Tribunale municipale di Mosca ha condannato Mark Kislitsyn a 12 anni di reclusione in una colonia penale. In quanto uomo transgender è stato inviato nella colonia penale femminile IK-9 a Novosibirsk (Siberia occidentale), dove è costretto a indossare abiti femminili. Inoltre, gli viene negato l’accesso alle cure ormonali per l’affermazione di genere, mettendo seriamente a rischio la sua salute.
Dall’11 novembre 2024, Mark Kislitsyn è stato ripetutamente sottoposto a periodi arbitrari di isolamento punitivo (nella cosiddetta cella di punizione Shizo) con accuse pretestuose. Alla scadenza della sua attuale sanzione, prevista per il 17 marzo, avrà trascorso oltre 70 giorni in Shizo, in condizioni disumane e degradanti, tra cui isolamento prolungato in condizioni di freddo intenso e debilitante.