Russia, condannati gli avvocati di Aleksei Navalny

17 Gennaio 2025

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Il 17 gennaio la corte distrettuale di Petushinsky, nella regione di Vladimir, ha condannato gli avvocati di Aleksei Navalny, il prigioniero di coscienza russo morto in carcere il 16 febbraio 2024.

Vadim Kobzev è stato condannato a cinque anni e sei mesi, Akelsei Liptser a cinque anni e Igor Sergunin a tre anni e sei mesi. Tutti e tre, inoltre, non potranno praticare la professione legale per tre anni.

“Siamo di fronte a un vergognoso tentativo di ridurre al silenzio coloro che hanno osato difendere Aleksei Navalny e far sentire la sua voce mentre era in carcere. Prendendoli di mira solo per aver fatto il loro lavoro, le autorità russe stanno smantellando ciò che rimane del diritto alla difesa legale e usando per propri interessi il sistema giudiziario. Il loro unico ‘reato’ è stato quello di chiedere giustizia e rispetto dei diritti umani”, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.

I tre avvocati erano stati arrestati nell’ottobre 2023 per partecipazione a una “organizzazione estremista”, la qualifica arbitraria affibbiata dal governo russo nel 2021 alla Fondazione anti-corruzione di Aleksei Navalny. Secondo la procura, avrebbero agito come “intermediari” tra Navalny e membri della Fondazione, facilitando in tal modo le comunicazioni all’interno di una “rete estremista”.

Nel novembre 2023 i tre avvocati erano stati iscritti al registro nazionale degli “estremisti e terroristi”, una misura con la quale – nell’ambito di un’applicazione del tutto arbitraria delle norme “antiterrorismo” – le autorità russe colpiscono le persone che esprimono critiche attraverso il loro pacifico attivismo.