Tunisia: fermare la repressione dell’opposizione politica

17 Luglio 2024

©Yassine Gaidi/Anadolu Agency via Getty Images

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Il 13 luglio 2024 le autorità tunisine hanno intensificato la repressione nei confronti dell’opposizione politica, arrestando il segretario generale del partito Ennahda, Ajmi Ouirimi, nel governatorato di Mannouba, insieme ad altri due esponenti del partito, Mohamed Ghanoudi e Mosaab Gharbi, durante quello che sembrava un normale controllo stradale. I tre sono tuttora detenuti senza accuse.

Heba Morayef, direttrice per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International, ha dichiarato:

“È oltraggioso vedere le autorità tunisine calpestare i diritti delle persone nel tentativo di indebolire l’opposizione politica. Ajmi Ouirimi, Mohamed Ghanoudi e Mosaab Gharbi non erano a conoscenza di alcuna indagine o mandato di perquisizione nei loro confronti quando sono stati arrestati dalla guardia nazionale tunisina”.

“Quest’ondata di arresti è particolarmente preoccupante in vista delle prossime elezioni presidenziali. Le autorità tunisine devono informare Ajmi Ouirimi, Mohamed Ghanoudi e Mosaab Gharbi della motivazione del loro arresto e scarcerarli immediatamente a meno che le accuse nei loro confronti non siano condotte criminali contemplate dagli standard internazionali. Non farlo indicherebbe che questo è l’ennesimo caso, politicamente motivato, per mettere a tacere il dissenso”.

“La mancanza di rispetto da parte delle autorità tunisine per i diritti umani e la repressione nei confronti degli oppositori politici deve terminare. Dagli arresti arbitrari di giornalisti, avvocati, persone attiviste e politici, al sistematico indebolimento dell’indipendenza giudiziaria, le autorità tunisine devono invertire questo corso repressivo e porre i diritti umani al centro delle azioni di governo”.

 

Ulteriori informazioni

Nell’ultimo anno le autorità tunisine hanno inasprito la repressione del dissenso, utilizzando accuse infondate nei confronti di importanti personalità dell’opposizione e di altre figure critiche. Diversi membri dell’opposizione politica sono stati arrestati, inclusi alcuni esponenti di alto livello del partito Ennahda, come il loro capo Rached Ghannouchi, in carcere dal 18 aprile 2023, Noureddine Lebhiri e altri che stanno andando incontro ad accuse di natura politica.

Le elezioni presidenziali tunisine sono previste il 6 ottobre 2024. Nei quasi tre anni dalla presa di potere del presidente Kais Saied, i diritti umani in Tunisia hanno continuato a deteriorarsi. Da allora, le garanzie istituzionali per la protezione dei diritti umani sono state smantellate, il sistema giudiziario ha perso le sue garanzie di indipendenza, i tribunali hanno preso sempre più di mira coloro che criticano il presidente utilizzando leggi repressive, mentre il rispetto del diritto alla libertà di espressione si è ridotto. Gli uffici delle organizzazioni della società civile sono stati chiusi e i loro esponenti arrestati o perseguiti.