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Oggi, 3 luglio, si è tenuta presso il Tribunale civile di Roma l’ultima udienza per accertare il diritto al riconoscimento della protezione internazionale di Mohamed Dihani, attivista, giornalista e difensore dei diritti umani saharawi.
Sostenuto da Amnesty International e da numerose persone tra le quali Luigi Manconi, Dihani ha avuto modo di precisare alcuni punti rilevanti della sua richiesta, in un clima che i suoi avvocati hanno definito come “complessivamente positivo”. La sentenza definitiva arriverà indicativamente dopo l’estate.
“Quella di oggi dovrebbe essere stata veramente l’ultima udienza per attestare ciò che Mohamed Dihani rivendica giustamente da tempo, ovvero la protezione internazionale da parte dell’Italia. C’è da augurarsi che questo difensore di diritti umani che ha pagato nel modo più duro, col carcere e con la tortura in Marocco, il suo impegno per i diritti del popolo saharawi e per i suoi, ora possa vivere sereno e in piena libertà e che non ci siano in futuro tecnicismi o complicazioni, che al momento non vediamo”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
“È stato un privilegio accogliere Mohamed e il suo team legale all’uscita dal tribunale” – ha aggiunto Ilaria Masinara, responsabile dell’Ufficio campagne di Amnesty International Italia. “L’udienza di oggi è stata importante non solo per Mohamed, ma anche per tutti noi che quotidianamente lavoriamo a sostegno dei difensori e difensore dei diritti umani”.