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Con l’odierna entrata in vigore di una legge discriminatoria che potrebbe essere utilizzata per vietare le sfilate del Pride in Ungheria, Amnesty International ha annunciato il lancio di una campagna internazionale per chiedere alle autorità ungheresi di “Lasciar sfilare il Pride”.
La campagna, che prederà avvio domani, in vista del 30° anniversario del Budapest Pride, chiede al capo della polizia della città di garantire che le persone possano partecipare alla sfilata in sicurezza, senza il rischio di subire intimidazioni, molestie o violenza. L’iniziativa incoraggia inoltre le persone di tutto il mondo a esprimere sostegno e solidarietà nei confronti delle persone lgbtqia+ e a chi le difende in Ungheria.
“Negli ultimi trent’anni, le persone in Ungheria hanno sfilato per le strade di Budapest per celebrare il Pride e rivendicare uguaglianza e dignità per le persone lgbtqia+. A giugno avrà luogo il Budapest Pride e noi sfileremo al fianco di chiunque si opponga alla discriminazione e al restringimento della libertà di espressione e di riunione pacifica”, ha dichiarato Dávid Vig, direttore di Amnesty International Ungheria.
“La recente legge anti-Pride è l’ennesimo provvedimento che prende di mira e stigmatizza le persone e i gruppi lgbtqia+, cercando di smantellarne i diritti conquistati con fatica. Ci si aspetta un’ampia partecipazione alle manifestazioni pacifiche, che devono potersi svolgere in sicurezza”, ha aggiunto Vig.
Secondo la nuova legge anti-Pride, approvata a marzo in parlamento con una procedura accelerata e senza consultazione, “è vietato organizzare un’assemblea in violazione” della normativa del 2021, che vieta la “raffigurazione e promozione” dell’omosessualità e delle identità di genere non conformi nei confronti delle persone di età inferiore ai 18 anni. La normativa conferisce alle autorità il potere di usare tecnologie di riconoscimento facciale per identificare le persone che partecipano alle manifestazioni e infliggere multe a chi prende parte a raduni vietati. In base al codice penale, le persone che organizzano assemblee vietate rischiano procedimenti penali e fino a un anno di reclusione.
La nuova legge amplia inoltre i casi in cui la polizia può sciogliere una manifestazione notificata. Lo scioglimento arbitrario di una manifestazione del Pride potrebbe generare tensioni, disordini e un’escalation di violenza. Amnesty International chiede alla polizia di rispettare, proteggere e facilitare il diritto di protesta delle persone, in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale.
L’approvazione della nuova legge è stata resa possibile dal voto espresso ieri dal parlamento ungherese su un emendamento che fornisce una base costituzionale alla negazione delle identità di genere di alcune persone nel paese e consente alle autorità di limitare i diritti, in particolare delle persone lgbtqia+, con il pretesto della protezione dell’infanzia.
“È fondamentale che le autorità ungheresi non impongano restrizioni arbitrarie o un divieto preventivo al Budapest Pride. La sfilata deve poter avere luogo senza ostacoli e la risposta della polizia, che ha la responsabilità operativa, deve essere pienamente conforme agli standard sui diritti umani”, ha affermato Catrinel Motoc, responsabile delle campagne di Amnesty International sul diritto di protesta.
“Mentre in tutto il mondo si celebrano i Pride, invitiamo tutte le persone a unirsi alla nostra campagna per chiedere alle autorità ungheresi di ‘lasciar sfilare il Pride’ e di porre fine all’uso di leggi basate su stereotipi dannosi, discriminazione, omofobia e transfobia. Protestare è un diritto umano e dobbiamo sostenere chi partecipa con coraggio al Budapest Pride”, ha concluso Motoc.
Il Budapest Pride è in programma per il 28 giugno. La campagna #LasciareSfilareIlPride sarà lanciata domani e sarà disponibile a partire dalle 00:01.
La nuova norma anti-Pride modifica la legge sul diritto di riunione, la legge sulle sanzioni amministrative e la legge sull’analisi delle immagini facciali, rendendo un crimine l’organizzazione di manifestazioni che violano la cosiddetta “legge sulla propaganda” ungherese e un illecito amministrativo la partecipazione. In caso di divieto del Pride, le persone partecipanti rischiano una multa fino a 500 euro.
Questa normativa ha provocato proteste in tutto il paese che si protraggono da oltre un mese.
In un rapporto pubblicato a luglio 2024, Amnesty International ha documentato restrizioni al diritto di protesta in 21 stati, tra cui l’Ungheria.
L’Ungheria è tra i paesi che ignorano i propri obblighi internazionali e nazionali in materia di diritti umani, mancando di rispettare, proteggere e facilitare le riunioni pacifiche, rimuovere gli ostacoli e prevenire interferenze arbitrarie nei confronti del diritto delle persone alla libertà di riunione pacifica ed espressione.